L'Alaska Wildlife Conservation Center
L'Alaska Wildlife Conservation Center è una organizzazione non profit dedicata alla conservazione, l'educazione e la cura degli animali di qualità. E' anche dedicato a preservare la fauna selvatica. Il centro si trova a circa 700 acri (280 ettari) dal margine meridionale del Turnagain Arm e l'ingresso alla Valle di Portage nel Comune di Anchorage.
L'Alaska Wildlife Conservation Center è un rifugio per orfani o feriti fauna selvatica, così come casa o casa temporanea per nati e traslocato animali selvatici come il legno bisonte.
Il centro ha reintrodotto alce nuovo in Alaska, ed è attualmente impegnato in un programma per la reintroduzione del bisonte di legno, il più grande mammifero terrestre in Nord America, e un erbivoro chiave di volta di pascolo dalla regione.
L'Alaska Wildlife Conservation Center è aperto tutti i giorni da marzo a dicembre, e nei fine settimana di gennaio e febbraio.
STORIA
Fondata da Mike Miller, L'Alaska Wildlife Conservation Center ha aperto nel 1993 come risultato di-Big Game Alaska. Nel 1999, il centro è diventato un' organizzazione non-profit, "Big Game Alaska, Inc. dba Alaska Wildlife Conservation Center (AWCC)", con Miller che serve come direttore esecutivo del centro. Il nome è stato cambiato ufficialmente in Alaska Wildlife Conservation Center nel 2007.
Fondata da Mike Miller, L'Alaska Wildlife Conservation Center ha aperto nel 1993 come risultato di-Big Game Alaska. Nel 1999, il centro è diventato un' organizzazione non-profit, "Big Game Alaska, Inc. dba Alaska Wildlife Conservation Center (AWCC)", con Miller che serve come direttore esecutivo del centro. Il nome è stato cambiato ufficialmente in Alaska Wildlife Conservation Center nel 2007.
FORMAZIONE
Il centro offre programmi educativi e visite in formati drive-through o walk-through autoguidati.
Il centro offre programmi educativi e visite in formati drive-through o walk-through autoguidati.
ANIMALI
Gli animali includono Red fox, orso bruno, orso nero, alce, alci, bue muschiato, sitka nero cervo dalla coda, caribù, la lince, l'aquila, gufo, il legno bisonti, e istrice.
La maggior parte degli animali sono curati in grandi habitat naturali, tra cui custodie progettate per la visualizzazione di più specie (misti). Ad esempio, tre orsi bruni vivono in un 21-acri (8,5 ettari) di habitat della macchia rotolamento e conifere, e due orsi neri sono alloggiati in un 14-acri (5,7 ettari) recinzione con un ruscello.
Molto interessante. La natura incontaminata è un grande protagonista e non si può fare ameno di entusiasmarsi finendo a volte per debordare dai limiti del buonsenso e da amanti degli animali diventando "animalisti", da cultori di un ambiente sano diventare "ambientalisti, arrivando ad accusare la specie umana di essere colpevole di tutti i piccoli o grandi fenomeni naturali che sembrano modificare lo "status quo" attuale verso cambiamenti futuri ritenuti disastrosi. Ricordiamo che la Terra ha avuto evoluzioni disastrose anche prima che comparisse l'Homo Sapiens e, senza citare la morte dei dinosauri invito a considerare che disastro naturale sia stata la famosa eruzione del St Helen o del Kracatoa o del Pinatubo o dello Tsunami delle Andamane: quanti cacciatori Inuit hanno ucciso più del St. Helen.
RispondiEliminaPrego riguardare la traduzione automatica perché di bisonti di legno non ne ho mai sentito parlare.
Grazie dell'attenzione.